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Otite: un quadro d’insieme

Aggiornamento: 1 mar

L’omeopatia può offrire un valido aiuto alla cura dell’otite, ma prima è utile fare chiarezza sulle tre principali forme di questa patologia che si possono manifestare.



Che cos’è l’otite L’omeopatia viene spesso impiegata nella cura dell’otite, soprattutto in caso di recidive e di cure farmacologiche particolarmente pesanti e non risolutive. Prima però di affrontare il tema dei rimedi e dell'interpretazione del sintomo dal punto di vista omeopatico, è utile fare chiarezza sulla patologia.  Con il termine otite si intende un’infiammazione dell’orecchio causata da infezioni batteriche o virali e più raramente da funghi. L’acqua contaminata (per es. di piscine, vasche termali, mare, docce pubbliche), intrappolata nel condotto uditivo insieme al cerume, crea un ambiente favorevole per la proliferazione di germi e batteri, rappresentando una delle principali fonti di rischio. L’otite può essere di tre tipi: media, esterna, interna.

Otite media Si sviluppa nella cavità auricolare delimitata internamente dalla membrana timpanica. Spesso accompagnata da febbre alta, rende i pazienti irritabili e agitati, provoca dolore, disturbi nella qualità del sonno, riduzione dell’appetito e, nei bambini, pianti improvvisi. Le otiti medie sierose comportano invece anche una produzione di pus, raramente dolore e più spesso la riduzione o la perdita temporanea dell’udito, oltre a secrezioni purulente e maleodoranti. L’otite media è molto frequente in età pediatrica e per questo suggerisco di leggere anche l’approfondimento di Annalisa Tirelli sull’impiego del trattamento osteopatico per curare l’otite nei bambini.

Otite esterna Si sviluppa nel condotto uditivo che collega il padiglione auricolare con la porzione media dell’orecchio. Il dolore può essere intenso e si acutizza al tatto. Il condotto uditivo si gonfia e si arrossa provocando la sensazione di orecchio pieno. Può essere presente linfadenopatia, ovvero un ingrossamento dei linfonodi. Talvolta possono comparire secrezioni liquide o semiliquide di colore trasparente o leggermente opache. La febbre è un fatto raro.

Otite interna Coinvolge il labirinto auricolare. Il primo sintomo evidente è l’alterazione dell’equilibrio con vertigini, cui si accompagnano la riduzione delle capacità uditive e la percezione di suoni e fischi, i cosiddetti acufeni. Una forma di otite interna è la labirintite, uno stato infiammatorio profondo del labirinto che può risultare molto debilitante per il soggetto. Oltre ai disturbi elencati sopra, si possono associare anche nausea, vomito, sensazione di stordimento, aumento della sudorazione, ansia e, nei casi più gravi, depressione.

Ognuna di queste forme a propria volta si può presentare con quadri sintomatici differenti, in cui può prevalere l’uno o l’altro componente, in base alle caratteristiche del soggetto e delle circostanze che hanno portato alla patologia. Di conseguenza, l’approccio omeopatico prevede diversi rimedi il cui impiego deve però essere deciso di volta in volta dallo specialista in base alla costituzione del paziente e alla valutazione della patologia.

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