Hildegard von Bingen

Conosciuta forse ai più come monaca benedettina, Santa della Chiesa Cattolica e Dottore della Chiesa, Ildegarda da Bingen fu anche consigliere di Papi, mistica, scrittrice, compositrice musicale, erborista, guaritrice, gemmologa, poetessa, profetessa e medico di grande importanza. Donna di incredibile avanguardia in moltissimi campi culturali. Prima compositrice donna dell’Occidente di cui si abbia documentazione, la sua produzione di componimenti di canti gregoriani è considerata di altissima qualità, sia per la raffinatezza stilistica che per la particolare bellezza e originalità, superando alcune delle regole di scrittura dell’epoca. La sua incredibile conoscenza del mondo fisico e naturale andava di pari passo con la sua conoscenza delle opere divine. Per questo le sue visioni la portarono a scrivere sia saggi di teologia, sia di scienze Naturali (Physica) e un manoscritto sull’arte medica il “Causae et curae” che riporta la sua spiegazione delle malattie e le possibili cure.
La medicina di Hildegard del XII secolo affonda le sue radici nella medicina Ippocratica, ovvero quella che viene definita la medicina premoderna, praticata per più di 2000 anni in occidente fino all’inizio del 1900.
La via della guarigione secondo Hildegard si basava sull’equilibrio tra Cielo e Terra, uno stato di grande coerenza in cui poteva agire appieno la “Viriditas”. Il concetto di Viriditas puo’ essere tradotto come verdeggiare, l’essere verde. Hildegard, tuttavia, lo usa in un’accezione più ampia ovvero come la caratteristica propria delle piante di germogliare e crescere, essere rigogliose e, analogamente, per gli esseri umani di crescere, dare alla luce e guarire. Personalmente preferisco chiamarla “verdessenza” in quanto risulta essere per lei una caratteristica ontologica dell’essere stesso, il concetto cardine che costella la sua intera opera. La viriditas è quella forza vitale dentro ognuno di noi che spinge verso la guarigione, quella forza immateriale che tiene unita anima e corpo.
Il concetto di Viriditas è un’espansione del concetto di vix medicatrix naturae proprio della medicina premoderna, solitamente tradotto come forza guaritrice della natura, che tuttavia non è da intendersi come Natura, ma della propria natura di ciascuno di noi. In greco per natura veniva usata la parola physis che a sua volta fa riferimento al crescere, all’osservazione di un seme che cresce nella pianta che deve diventare, di un seme di una quercia in quercia; è quindi la natura individuale di ognuno di noi. Da questo termine deriva anche l’inglese Physician, ovvero il medico, la persona che studia la natura individuale di quel paziente e la segue per curarlo.
Per Hildegard infatti, curare il corpo significava curare anche l’anima. La malattia era vista come allontanamento dal proprio se’ autentico e come una perturbazione del normale equlibrio. La perdita dello stato ormetico come causa della malattia è anche alla base della medicina omeopatica e della più moderna versione della low dose medicine, ovvero la Medicina Fisiologica di Regolazione (PRM).
Nella Medicina premoderna infatti il corpo non era visto alla maniera meccanicistica della medicina moderna, ovvero di intendere la malattia come un guasto del sistema, riparando o cambiando un pezzo rotto, ma piuttosto come se il paziente fosse un giardino o una pianta ed il medico ne fosse il giardiniere.
La medicina di Hildegard, come la medicina Ippocratica, si basava sul sistema umorale conosciuto come SISTEMA DEI 4; ovvero quattro elementi, quattro qualità, quattro umori: un sistema euristico che veniva usato per formulare diagnosi e terapie.
I quattro elementi erano Terra, Acqua, Aria, Fuoco. Ogni elemento aveva quattro qualità: caldo e freddo, umido e secco. La Terra era fredda e asciutta, l ‘Acqua fredda e bagnata, l’Aria era calda e umida, Il Fuoco era caldo e secco.
Gli elementi del corpo erano 4 umori: il sangue, la bile gialla, il flegma e la melanconia (bile nera). La salute era l’equilibrio questi 4 elementi e la malattia uno squilibrio, in termini di carenza o eccesso di uno sugli altri. Il lavoro del medico era capire quale fosse il disequilibrio e correggerlo, riportando l’organismo alla normale omeostasi, prescrivendo una terapia che comprendeva una dieta, erbe medicamentose, i salassi, la moxibustione e bagni con essenze particolari. Comprendeva anche cambiamenti di clima, attività sessuale, riposo, sonno o esercizio.
Nella medicina Hildegardiana la Terra significava terreno o sporco, Acqua la pioggia, Aria il vento e Fuoco il Sole. Non erano elementi filosofici ma i quattro elementi naturali del contadino o del giardiniere. Hildegard calcolava non solo l’equilibrio interno di questi quattro umori ma anche come il paziente venisse influenzato dal suo ambiente circostante. Come un giardiniere, quindi, controllava se il suo paziente-pianta avesse ricevuto abbastanza illuminazione, abbastanza acqua, se avesse bisogno di potatura; facendo modifiche, tramite l’alimentazione, la prescrizione di erbe, l’uso dei cristalli e di elisir osservava come l’organismo del paziente reagiva e adattava di conseguenza le successive cure. Non era il medico ad avere il controllo della terapia, questa andava cambiata a seconda dei cambiamenti che vedeva nel paziente nel corso del tempo.
Tra le terapie previste c’era il digiuno, sia di un giorno interno dopo il novilunio sia uno di 3 giorni, che veniva fatto al Plenilunio. Poiché la luna influenza i liquidi anche nel nostro corpo, per Hildegard il digiuno, così come la disintossicazione, andava eseguito nei momenti in cui i liquidi ed i muchi erano alla loro massima concentrazione proprio per essere più efficaci.
La disintossicazione dal muco era per Hildegard un passaggio fondamentale ed è quello che nella pratica moderna della medicina di regolazione definiremmo “drenaggio”.
Il Dr Reckeweg, inventore della medicina omotossicologica negli anni ‘50 diceva che ”un buon drenaggio è meta della terapia”. Oggi infatti, con i composti omotossicologici cerchiamo di attuare un drenaggio profondo della matrice, cellulare ed emuntoriale, proprio perché come diceva il Dott Heine nella Profondità della matrice cellulare esiste una leucocitolisi fisiologica, che mantiene un lieve stadio di infiammazione cronica. Tuttavia quando l’infiammazione prevale e prevalgono le citochine infiammatorie che spostano l’equilibrio verso la degradazione della matrice si formano i presupposti di un’infiammazione cronica di basso grado che oggi sappiamo essere “la madre di tutte le patologie cronico degenerative."
Hildegard aveva capito che l’eccesso di muco nel sistema digestivo, specialmente nell'intestino, era la la causa di molte gravi patologie. A questa condizione dava il nome di "Vicht“ se invece il secco o l’umore tiepido non seguono il loro naturale andamento ma diventano il livido muco (Livor) del flegma umido e della schiuma, producono nell’uomo una roboante eruzione ed un singulto, e gli causano il cancro e lasciano che i vermi si nutrano di lui, tutto questo durerà finche gli umori non smetteranno di produrre un simile scempio, perciò l’uomo non potrà vivere a lungo”. Hildegard aveva già compreso l’importanza del microbiota intestinale e il ruolo cruciale, che ora sappiamo riveste, per il nostro sistema immunitario. Sappiamo oggi che il muco è particolarmente ricco di adesine, glicoproteine in grado di attirare batteri patogeni provocando condizioni di disbiosi intestinale. Per diminuire “l’eccesso di muco” e quindi risolvere quella che oggi chiamiamo disbiosi, Hildegard consigliava un cambio di alimentazione, il digiuno all’occorrenza, l’utilizzo di alcune piante specifiche tenendo conto del temperamento delle persone e dei loro umori. Potremmo dire che tuttava una terapia di ripristino del microbiota intestinale associata ad una terapia mirata secondo i principi della PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia).
Hildegard divideva il temperamento in quelle che in omeopatia vengono definite costituzioni (carbonica, sulfurica fosforico e fluorica), che definiscono sia il modo di porsi nel mondo che la predisposizione ammalarsi di alcune patologie e quindi definiscono il tipo di terreno e il suo rimedio.
Il tipo sanguigno: impaziente, passionale/generoso, ottimista
flemmatico: passivo, pauroso/flessibile, sensibile
bilioso: irascibile, aggressivo/creativo, intuitivo
melanconico:pessimista/riflessivo, studioso
Classificazioni che si ritrovano anche nel sistema pedogico di Rudolf Steiner degli anni 20 ovvero il metodo Waldorf.
Tuttavia, non solo sembrava già conoscere il ruolo del microbiota intestinale ma anche il gut -brain axis, ovvero l’asse cervello-intestino. Depressione e fibromialgia sono solo alcuni esempi di disturbi dovuti ad un alterato funzionamento di questo sistema. Il microbiota intestinale è in grado di esercitare un forte influenza sulla funzione cerebrale ma ne è a sua volta influenzato, sappiamo ora infatti che l’intestino è il nostro secondo cervello ed è interessato da una miriade di neurotrasmettitori e da un continuo cross talk citochinico.
Hildegard aveva scoperto, quasi 1000 anni prima anche quella che venne definita la medicina psicosomatica, secondo la quale Franz Alexander negli anni 50’ sosteneva che gli stati conflittuali, attraverso la mediazione del sistema neurovegetativo, siano implicati nelle cause di varie malattie psicosomatiche.
“I pensieri sono gli autori della scienza del bene e del male, gli ordinatori di ogni cosa. I pensieri sono gli autori della bontà, della saggezza e di altre simili qualità, così anche i pensieri cattivi nascono nel cuore. E allo stesso modo, dal cuore una via conduce verso gli elementi con cui l’uomo realizza ciò che pensa. (Causae et curae). Una volta identificati questi pensieri distruttivi, che Ildegarda chiama vitium (debolezza) è possibile trasformarli in atteggiamenti creativi e costruttivi virtus (forza). Hildegard ci indica una via per la guarigione, quella di essere in armonia con il Tutto per il nostro benessere fisico e per il benessere dell’anima; la parola latina Salus indica infatti sia “salute “che “salvezza “.
Bibliografia
1. Causae et curae di Hildegard von Bingen ,1100
2. God’s Hotel di Victoria Sweet, md, 2012
3. Ildegarda di Bingen-la medicina della luce per l’anima ed il corpo, di Marie Noelle Urech, 2018
4. Slow Medicine di Victoria Sweet, 2017
Dr.ssa Jenny Foschieri, Medico di Medicina Generale
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