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Quando il mal di schiena viene dalla broncopolmonite

Aggiornamento: 1 mar

Intervenire sulle tensioni toraciche dopo una broncopolmonite aiuta a riequilibrare il sistema scheletrico eliminando o attenuando dolori lombari e articolari.



Con il caso di Luca ritorniamo a una situazione molto frequente in osteopatia: comparti diversi del corpo che si influenzano vicendevolmente ma che, prima della diagnosi osteopatica, sono curati come due elementi indipendenti l’uno dall’altro.


I due comparti di cui parliamo questa volta sono quello lombare/articolare e quello polmonare/toracico.


Luca ha 48 anni e lavora come impiegato. Dichiara di avere mal di schiena da sempre. Quattro anni prima, in seguito a un episodio molto acuto di lombosciatalgia, si è sottoposto a risonanza magnetica il cui esito aveva evidenziato “discreta ernia posterolaterale destra estrusa che impronta il sacco durale a livello di L2-3, discopatia L5-S1”.


Un ulteriore blocco acuto lombare più recente lo ha portato a ripetere l’esame nell’agosto 2014 con la seguente diagnosi: “incremento di volume ernia discale laterale destra estrusa e migrata inferiore senza evidenti conflitti discoradicolari”a livello di L2-3.


In seguito a questa riacutizzazione, quando si sottopone a mio consulto il paziente è in trattamento farmacologico con cortisone.


Dall’anamnesi, al quadro clinico generale si aggiungono anche 4 broncopolmoniti, appendicectomia, lussazione spalla destra e frattura alla clavicola destra. Tra queste componenti, la più interessante dal mio punto di vista è quella polmonare.


Dall’anamnesi osteopatica da me effettuata emerge infatti una forte tensione toracica, una conseguenza molto frequente in caso di affezioni polmonari.


Questa tensione provoca una compressione di tutto il sistema, causando il mal di schiena e aggravando un quadro articolare già di per sé problematico.


Mi sono concentrato dunque sul torace, procedendo ad allentare le fasce, a riequilibrare lo sterno con la zona medio-dorsale, la spalla destra con la clavicola e il torace.


Attraverso il bilanciamento delle costole e del polmone destro, ho cercato di restituire la mobilità fisiologica sia al torace che ai lobi polmonari.


Dopo due sedute Luca è stato meglio, ha sentito sollievo alla parte dolente e ha potuto interrompere il cortisone. A quel punto sono stati inseriti anche esercizi McKenzie (specifici per il trattamento delle ernie discali) per la correzione dello shift, cioè la traslazione laterale del tronco, e il ripristino della lordosi lombare fisiologica.


Ho consigliato quindi al paziente di proseguire con la ginnastica, di modificare le posture sia sul lavoro che nella vita di tutti i giorni e di mantenere controlli periodici osteopatici.

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