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Quando peggiorare è guarire

Aggiornamento: 1 mar

Nella medicina naturale, la riacutizzazione dei sintomi che può verificarsi dopo avere intrapreso una terapia non è un fatto negativo, bensì il segnale che siamo sulla strada giusta per la guarigione.



Se avete iniziato una terapia omeopatica, osteopatica o comunque riconducibile alla medicina naturale, potrà esservi capitato di incorrere in un peggioramento del sintomo o dello stato di salute generale, di averlo comunicato al medico che vi segue in questo percorso e di avere osservato in lui, o in lei, un palese senso di soddisfazione.

In questo caso, sappiate che non siete capitati nelle mani di un sadico, bensì di un terapista che ha indovinato la cura giusta per voi.

Si tratta infatti della cosiddetta “crisi di guarigione”, una reazione del corpo alla malattia che la medicina naturale ritiene assolutamente normale.

Secondo un approccio alla salute che considera il corpo nella sua integrità, la malattia penetra nell’organismo cominciando dalle parti più esterne per poi andare a fissarsi sempre più in profondità negli organi interni.

Quando s’intraprende un percorso di guarigione attraverso un metodo naturale, la risoluzione della patologia avviene seguendo l’iter inverso, cioè dall’interno verso l’esterno. La cura inizia così con il disintossicare gli organi più interni (cuore, polmoni, cervello) portando verso l’esterno (pelle, reni, intestino) gli agenti patogeni e facendo affiorare alla superficie disturbi soggiacenti apparentemente scomparsi, con il conseguente temporaneo peggioramento dello stato di salute.

In realtà, la crisi di guarigione è il segno che la terapia intrapresa è quella giusta e per questo motivo non deve essere interrotta, bensì supportata da uno stile di vita che aiuti il corpo nel tuo processo naturale di riequilibrio e di ripristino dello stato di salute, come per esempio il riposo, il bere molta acqua, un’alimentazione equilibrata e leggera. La crisi può verificarsi sia nell’adulto che nel bambino, e in quest’ultimo in modo particolare.

Per entrambi, tra i sintomi di peggioramento più frequenti vi sono febbre, dissenteria, nausea, stato di affaticamento, mal di testa, eruzioni cutanee, dolori articolari e muscolari. Questa fase può durare qualche giorno o qualche settimana.

Detto tutto questo, sottolineiamo tuttavia che la crisi di guarigione non sempre si verifica e che ai fini della riuscita della terapia non è necessario che essa accada.

Questo approccio è radicalmente diverso rispetto a quello della medicina allopatica, che tende ad agire solo sul singolo disturbo e a sopprimere il sintomo. Per fare un esempio, la medicina tradizionale cura abitualmente una dermatite col cortisone, mentre invece la medicina naturale tratta il disturbo come parte del processo di disintossicazione dell’organismo attraverso uno dei suoi organi emuntori, in questo caso la pelle.

La dermatite, in modo particolare, costituisce nella nostra esperienza uno degli esiti più frequenti riconducibili alla crisi di guarigione.

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