Una ricerca pilota dimostra come l’osteopatia possa curare le disfunzioni spesso presenti nei bambini nati prima del termine come coliche, reflusso, disturbi nel sonno e nell'alimentazione.

Un bambino che nasce tra la 34° e la 36° + 6 giorni siamo abituati a considerarlo al pari di un neonato a termine, soprattutto se pesa oltre i 2500 g e non necessita di ospedalizzazione.
Eppure, con una frequenza maggiore rispetto ai neonati a termine, questi bambini tendono a sviluppare disturbi neurovegetativi come coliche addominali, reflusso gastroesofageo, disturbi nel sonno e nell’alimentazione.
Non a caso, nel 2005 il National Institute of Child Health and Human Development ha coniato per questi neonati la definizione di “late preterm", evidenziando così la loro prematurità indipendentemente dal peso alla nascita.
E qui arriviamo al ruolo dell’osteopatia: uno studio pilota condotto nel 2014 dal Collegio Italiano di Osteopatia, a cui io ho partecipato, ha dimostrato che il trattamento osteopatico può rivelarsi molto utile per i lattanti con disturbi neurovegetativi.
Condotta per un periodo di 6 mesi, la ricerca si è avvalsa della collaborazione del Centro Nascite del Nuovo Ospedale di Sassuolo. Ha coinvolto bambini da 0 a 4 mesi ed è consistita in un ciclo di sedute effettuate inizialmente una volta alla settimana e poi, in alcuni casi, ogni 15 giorni, fino a un massimo di 8 trattamenti complessivi.
L’osservazione che è stata fatta e l’analisi statistica dei dati ci hanno restituito un riscontro molto incoraggiante, anche dopo poche sedute: in tutti i neonati trattati, la terapia osteopatica è riuscita a recuperare le funzionalità compromesse dalla nascita prematura, migliorando in modo sostanziale quei disturbi che non sono ritenuti vere e proprie patologie ma che possono nuocere al benessere del bambino come il reflusso o le coliche gassose, e aiutando a normalizzare le varie funzioni come quella respiratoria, l’alimentazione, il ritmo sonno-veglia.
Anche nel caso dei bambini “late preterm”, dunque, l’osteopatia conferma la propria efficacia con i più piccoli in qualità di terapia delicata non invasiva, priva di effetti collaterali e di utilizzo di farmaci.
Il suo carattere manuale la rende infatti molto indicata per intervenire nel ripristino fisiologico su eventuali traumi da parto e per rilanciare la risposta immunitaria più carente in questi bambini.
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